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PwC ha liberato Facebook dall'audit sulla privacy durante la raccolta dei dati di Cambridge Analytica

PwC ha liberato Facebook dall'audit sulla privacy durante la raccolta dei dati di Cambridge Analytica

Nelle ultime settimane, Facebook è stato al centro dell'attenzione dei legislatori di tutto il mondo, citando il ruolo dei social media nell'abuso di ben 87 milioni di utenti. Un ex dipendente ha persino sottolineato che questo numero potrebbe essere molto più alto e che Cambridge Analytica ha utilizzato più di una singola app per raccogliere dati privati.

Per ora, i guai di Facebook non sembrano finire e le nuove scoperte di Reuters lo indicano PricewaterhouseCoopers (PwC), una delle cosiddette società di contabilità Big-4 nel mondo, incaricata da Facebook di rivedere le sue impostazioni sulla privacy, presentato un falso rapporto. PwC lo era assunto da Facebook per valutare le sue politiche sulla privacy tra il 12 febbraio 2015 e l'11 febbraio 2017.

Questo periodo, come da rapporto, include il momento in cui Cambridge Analytica ha ottenuto l'accesso ai dati di diversi milioni di utenti. Secondo il rapporto di audit presentato da PwC, Facebook aveva creato e implementato un processo completo per mantenere un'adeguata privacy degli utenti. Ha aggiunto che i controlli sulla privacy disponibili sulla piattaforma erano in grado di fornire "ragionevole garanzia"Per proteggere la privacy degli utenti e della loro attività. Il rapporto è stato presentato da PwC nel dicembre 2017.

Cortesia: Alex Wong / Getty Images tramite TechCrunch

L'amministratore delegato di Facebook Mark Zuckerberg ha recentemente dovuto affrontare una grigliata non così grave da parte del Congresso degli Stati Uniti per le preoccupazioni del governo sulla privacy e sulla sicurezza degli utenti. L'esecutivo ha fatto del suo meglio per assicurarlo ai legislatori Facebook ha ritenuto la privacy degli utenti la sua massima responsabilità e dalla scoperta della raccolta dei dati da parte di Cambridge Analytica, sebbene abbia ritardato il primo passo, ovvero l'apertura ai suoi utenti.

Un recente rapporto ha stabilito quanto sia facile per i tracker di terze parti acquisire le informazioni private degli utenti tramite l'accesso di Facebook a pagine web esterne alla rete dei social media. Un altro rapporto sottolinea anche come l'azienda, nonostante le sue affermazioni a favore della privacy, abbia cercato di mantenere le sue funzionalità di protezione recentemente promesse lontano dagli utenti al di fuori dell'Unione europea.

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