Amazon ha costruito un impero tecnologico globale sul retro dell'e-commerce. Ma è più probabile che le persone cerchino un prodotto prima su Google prima di andare su Amazon per acquistarlo. Ora Google vuole prendere una fetta di questa torta redditizia e svolgere il ruolo di intermediario al massimo delle sue potenzialità. Google vuole usa la sua abilità di ricerca e guadagna entrate extra attraverso un programma di affiliazione per i rivenditori.
Reuters riferisce che il gigante della tecnologia sta collaborando con rivenditori chiave negli Stati Uniti come Walmart, Home Depot, Target Corp, Costco Wholesale e Ulta Beauty.
Con questo nuovo programma chiamato "Shopping Actions", i rivenditori potranno promuovere i prodotti sulla ricerca di Google e dovranno pagare una commissione a Google per ogni acquisto completato dal risultato. Ogni volta che un utente cerca il prodotto specifico su Ricerca Google, chiede all'Assistente Google o naviga nel servizio di acquisti Google Express, alcuni elenchi verranno prima di altri nei risultati di ricerca. Google addebiterà una piccola commissione in base al numero di acquirenti indirizzati a un sito Web specifico. Il concetto, in linea di principio, è simile al marketing di affiliazione ed è un attacco diretto alle entrate degli affiliati che i siti potrebbero guadagnare attraverso tali collegamenti.
Google si aspetta di competere con blog, siti web e altri aggregatori di acquisti semplificando gli acquisti tramite desktop, smartphone e dispositivi domestici intelligenti per i molti miliardi che utilizzano la ricerca ogni giorno. Inoltre, il predominio di Android è uno dei fattori chiave che alimentano le aspettative dell'azienda. Anche gli utenti iOS si affidano alla ricerca di Google per alimentare la loro curiosità.
Il gigante della tecnologia riconosce che il numero di gli acquirenti diretti dalla ricerca per dispositivi mobili sono cresciuti dell'85% negli ultimi due anni e la tendenza sarà rafforzata dalla popolarità degli altoparlanti intelligenti. Nel complesso, Google vuole farlo ridefinire l'esperienza di acquisto degli utenti e offrire loro le giuste opzioni invece di dare loro un gran numero di scelte irrilevanti. Il servizio sarà disponibile solo per gli utenti negli Stati Uniti e resta da vedere se le entrate degli editori saranno influenzate da questo cambiamento, costringendo Google a un altro pasticcio normativo.