Il popolare software antivirus Avast è ora nel mirino per la raccolta e la vendita dei dati di navigazione Web degli utenti ad aziende come Google, Microsoft e altri. Il rapporto proviene da un'indagine congiunta condotta da Motherboard e PCMag, che ha indagato sui documenti trapelati dalla sussidiaria di Avast Jumpshot.
Secondo l'indagine il programma antivirus Avast, una volta installato sul computer di un utente, raccoglierebbe informazioni sulle attività di navigazione web dell'utente. Jumpshot avrebbe quindi riconfezionato quei dati e li avrebbe venduti alle aziende che si offrivano di pagare per l'accesso.
Il rapporto include anche la menzione di un prodotto "Feed di tutti i clic" che presumibilmente tracciava in dettaglio il comportamento, i clic e i movimenti degli utenti sui siti web. Secondo quanto riferito, le aziende pagherebbero milioni di dollari per questi dati incredibilmente dettagliati. Motherboard e PCMag riferiscono che una società di marketing ha pagato oltre 2 milioni di dollari per l'accesso ai dati l'anno scorso.
Inoltre, il rapporto afferma che Avast, in molti casi, raccoglierebbe anche informazioni sull'accesso di un utente a siti Web pornografici e offrirebbe informazioni tra cui la data e l'ora della visita, i termini di ricerca utilizzati e, in alcuni casi, anche i video guardati dall'utente.
In una dichiarazione, Avast ha affermato di aver smesso di fornire a Jumpshot i dati di navigazione raccolti dalle estensioni. Tuttavia, il rapporto afferma che la società sta ancora raccogliendo dati tramite il software antivirus stesso, anche se ha smesso di raccogliere tali dati attraverso le sue estensioni.
Il rapporto evidenzia che più utenti Avast non erano a conoscenza di questa pratica di raccolta dati, sollevando domande su come (se non del tutto) l'azienda raccoglie il consenso informato dell'utente prima di raccogliere i dati di navigazione e, in molti casi, informazioni incredibilmente dettagliate sulla navigazione dell'utente abitudini.